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Imparare l’inglese con i videogiochi

7 titoli consigliati

Così come i film, le serie televisive, la musica e qualsiasi altro contenuto multimediale, anche i videogiochi sono un ottimo mezzo per poter migliorare il livello in una lingua straniera.

Essendo contenuti altamente interattivi, a differenza dei film, delle serie televisive e  della musica, i videogiochi possiedono sicuramente una marcia in più: necessitano una partecipazione sempre attiva e mai passiva. Ciò li rende ancora più adatti per lo scopo, dato che non possono essere giocati e superati senza una vera comprensione dello scenario e dei suoi componenti.

Proseguendo nella lettura troverete 7 videogiochi che vi consentiranno di perfezionare le vostre abilità di comprensione orale e scritta dell’inglese

I prodotti spazieranno tra epoche e generi, dalle console più vecchie alle più recenti, dai piattaforma più semplici ai giochi di ruolo più complicati, e saranno elencati, secondo termini oggettivi e soggettivi, dal più semplice al più avanzato. 

È consigliabile giocare tutti i titoli completamente in lingua originale, bypassando sottotitoli e interfacce in italiano che limiterebbero, di molto, il vostro avanzamento linguistico.

Senza dilungarci troppo, cominciamo!

1. What Remains of Edith Finch (2017)

Edith è l’unico membro sopravvissuto della sua famiglia e torna nella vecchia casa per far luce sulla sfortuna che da sempre attanaglia i suoi consanguinei. Il gioco si presenta in maniera semplice, basato sulla continua interazione con gli oggetti e i segreti che vengono a galla di volta in volta.

Prima posizione, prima avventura grafica della lista, con temi come la morte, i ricordi e le superstizioni.

La storia è completamente raccontata da Edith, attraverso una voce soave e un linguaggio perfettamente contestualizzato per una ragazza di 17 anni. Mentre la protagonista parla compaiono obbligatoriamente i sottotitoli, che fanno parte dello scenario di gioco. 

Il titolo è ottimo per familiarizzare con un accento tipico degli Stati Uniti, pulito e senza particolari slang.

Piattaforme: PlayStation 4, Xbox One, PC

2. Resident Evil (1996)

Probabilmente nessuno si sarebbe aspettato Resident Evil, il survival horror più influente di tutti i tempi, all’interno di questa lista; figuriamoci in seconda posizione. Ebbene, al di là della natura orrorifica, questo videogioco è piuttosto adatto allo scopo prefissato.

I dialoghi, recitati in maniera piuttosto teatrale e, alle volte, quasi comica, risultano molto chiari. Inoltre, il gioco è colmo di enigmi da risolvere, testi e documenti da leggere per capire il contesto e approfondire le vicende alla base degli avvenimenti. 

Sia nei dialoghi che nei testi l’inglese (americano) utilizzato è basilare: vi basterà un dizionario non troppo approfondito per riempire i buchi lasciati.

Piattaforme: PlayStation, Sega Saturn, Game Cube, Nintendo DS, Nintendo Wii, PC

3. Undertale (2015)

Undertale ha cambiato il mondo dei videogiochi indipendenti. Creato da un solo sviluppatore, Toby Fox, è stato come un fulmine a ciel sereno per l’intera industria videoludica. 

Chiaramente ispirato ai titoli della serie Earthbound (Mother in Giappone), pone al centro le decisioni prese dal giocatore e, spesso, la rottura della quarta parete

Essendo un gioco indipendente e con pochi mezzi, il prodotto finale risulta di breve durata, ma con rigiocabilità altissima.

I dialoghi sono tutti scritti e spaziano tra l’informalità e la formalità. Possiamo trovare numerosi modi di dire e parole non sempre intuibili, che richiederanno sicuramente l’utilizzo del dizionario. Attualmente, non esiste una versione ufficiale in italiano, ma poco importa per il nostro scopo.

Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation Vita, Nintendo Switch, PC

4. Grim Fandango (1998)

Seconda avventura grafica della lista, ma di certo non meno importante. 

Basato interamente sull’aldilà e sul Giorno dei Morti (2 novembre), Grim Fandango è un prodotto che riesce a trattare con leggerezza un tema tragico e importante come la morte, attraverso diversi riferimenti alla cultura messicana. 

Il linguaggio è abbastanza unico: diversi personaggi dialogano in un inglese semplice; altri presentano un accento chiaro ma tendente ad altri idiomi come lo spagnolo, in linea con l’atmosfera del videogioco.

Alla fine dell’avventura avrete acquisito molto da questo capolavoro che non potete in alcun modo lasciarvi alle spalle.

Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation Vita, Nintendo Switch, PC

5. Fable (2004)

La favola per antonomasia, o forse no.

Fable è un gioco di ruolo d’azione unico, che ha dato una svolta inaspettata ad un genere tutt’oggi stantio sotto molti aspetti. 

È basato quasi interamente sulle vostre scelte: il vostro modo di giocare modificherà, nel bene o nel male, sia il gioco che le caratteristiche del vostro personaggio, rendendo unica ogni avventura.

Dal punto di vista linguistico è una scelta obbligata: sono presenti molti dialoghi e interazioni con una miriade di personaggi diversi in altrettante situazioni diverse, che rendono Fable ottimo per imparare l’inglese britannico e familiarizzare con toni e voci del tutto differenti tra loro.

Piattaforme: Xbox, Xbox 360, Xbox One, PC

6. Final Fantasy VII (1997)

Qualsiasi videogioco di questa serie potrebbe far parte della lista; anzi, sono consigliati tutti caldamente. 

Il motivo della scelta di questo capitolo è per lo più storico. Final Fantasy VII, infatti, è stato il primo gioco della serie ad approdare su Playstation, ma aveva una caratteristica particolare: non è stato tradotto in italiano.

Questo fattore ha reso FF7 sia un incubo che un’opportunità per tutti i ragazzini (e non solo) italiani del tempo: un videogioco così grande e lungo, interamente in inglese, richiedeva di essere giocato obbligatoriamente attraverso l’utilizzo di un dizionario, portando ad un netto miglioramento inconsapevole della lingua.

I dialoghi, tutti scritti, variano molto. Il linguaggio è piuttosto colloquiale. Gli oggetti da utilizzare e collezionare, così come i nemici e i personaggi, sono un’infinità, tutti con nomi diversi

Insomma, c’è tanta carne al fuoco che non  potete perdere!

Piattaforme: PlayStation, Xbox One, PlayStation Portable, PlayStation 3, PlayStation 4, Android, PlayStation Vita, Nintendo Switch, iOS, PC

7. L.A. Noire (2011)

Tutto il potere nascosto di Los Angeles nelle mani delle tue investigazioni. 

Gli appassionati di storie d’azione, thriller e gialli non possono assolutamente perdersi L.A. Noire, ultimo e unico sforzo (purtroppo) di Team Bondi. 

Giocherete nelle vesti dell’investigatore Cole Phelps nella Los Angeles del 1947, riprodotta fedelmente in ogni singolo dettaglio. 

Caldamente sconsigliato per chi dovesse essere ancora alle prime armi: la fittissima rete di dialoghi non sempre facili da comprendere e le complesse investigazioni sono il nucleo di questo prodotto. 

Giocatelo quando sarete più esperti, o vi perderete per strada molte volte.

Piattaforme: PlayStation 3, Xbox 360, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC