DSA e tecnologia: come le macchine aiutano all’inclusione

La tecnologia e l’informatica si sono sempre impegnate per aiutare per sopperire a difficoltà ed a facilitare l’inclusione. Il campo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) non fa eccezione, ma prima di addentrarci nel topic facciamo un passo indietro.

Che cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento?

Per DSA si intende una difficoltà e una limitazione persistente nell’apprendimento di alcune abilità. Nello specifico parliamo di dislessia, se abbiamo una compromissione della lettura, di disortografia, in presenza di una compromissione della scrittura, e infine parliamo di discalculia se la compromissione tange il calcolo.

Bisogna sottolineare che questi disturbi hanno un livello di gravità che va dal lieve al grave e che se ne può presentare solo uno oppure due o tutti e tre insieme.  Una precisazione: i DSA non sono collegati in nessuna maniera alla disabilità intellettiva: proprio come dice il nome sono disturbi che intaccano una abilità specifica.

La tecnologia viene in soccorso per poter aiutare queste difficoltà.

Nell’ambito della psicologia clinica, tutti gli oggetti tecnologici e non che compensano un disturbo vengono definiti strumenti compensativi. Un esempio è l’uso di un sintetizzatore vocale per la lettura del testo scritto, l’uso di una calcolatrice in supporto dei calcoli e scrivere al pc laddove abbiamo una compromissione della scrittura.

Per quanto riguarda la difficoltà di lettura ovvero la dislessia, si stanno facendo anche molti studi sui caratteri (font) da utilizzare che potrebbero rendere la lettura più facile. Esistono anche dei font creati appositamente per questo scopo come ad esempio l’OpenDyslexic o il Dyslexie. 

Il problema alla base è che non esiste un tipo specifico di dislessia: ogni individuo con tale disturbo ha difficoltà diverse quindi è difficile creare un font che possa andare bene a tutti. Molti sono concordi sul fatto che alcuni caratteri danno meno difficoltà durante la lettura, tra questi l’Arial, il Comic Sans e il Verdana. 

Un grande apporto per l’inclusione e per facilitare l’accesso alla cultura e all’informazione lo fanno gli audiolibri. Persone con dislessia ad un livello grave non riescono a leggere libri e grazie a questa innovazione si sta cercando di sopperire a questo problema. 

Con la diffusione negli ultimi anni degli audiolibri e con la nascita di servizi in abbonamento per la loro fruizione, sempre più libri si possono trovare in formato audio.

La discalculia pone più problemi di quello che banalmente si possa pensare. Si potrebbe pensare: “se il problema sono i calcoli, possiamo risolverlo con una calcolatrice, no?”.

Ovviamente la risposta non è così banale.

Certo, la calcolatrice è d’aiuto nei casi lievi ma in quelli più gravi si può incappare in difficoltà di astrazione dei simboli, cioè la difficoltà di rappresentare la realtà con numeri ed operazioni. 

Il computer rimane comunque uno degli strumenti compensativi migliori e più versatili, e sono moltissime le aziende e associazioni che investono e lavorano ogni giorno per creare software e periferiche per sopperire a queste difficoltà e che hanno come obiettivo l’inclusione. 

Ovviamente ci auguriamo che siano sempre di più le persone sensibili all’argomento, ma per concludere è bene parlare delle tesi che negano l’esistenza dei DSA.

– Sì, esistono negazionisti per ogni cosa. Ndr. –

La tesi che possiamo ritrovare più spesso è che i Disturbi Specifici dell’Apprendimento siano in realtà un problema della società e quindi innaturale.

Per alcuni individui, infatti, non sono naturali e sono frutto dell’educazione, visto che fino a qualche decennio fa non esistevano. 

Tale tesi non può essere che più errata.

Fino a qualche anno fa “non esistevano” perché non esisteva una sensibilità in merito. Gli studenti venivano tacciati di pigrizia, di non applicarsi abbastanza. Non si pensava ad un disturbo o ad una problematica naturale. Solo con recenti studi abbiamo riconosciuto questi problemi e tutto il mondo scientifico sta lavorando per comprenderli sempre di più e per agevolare l’inclusione.

È vero che negli ultimi anni abbiamo avuto un incremento di casi ma questo è dovuto a screening continui. Alle scuole elementari vengono somministrati test a tappeto per poter scoprire casi e bambini con DSA per poter intervenire il prima possibile.

Anche la formazione sull’argomento è diventata di ampia diffusione dalla scuola dell’infanzia alle scuole superiori.

La cosa migliore è parlare dell’argomento e togliere questo grande stigma che hanno i DSA.

Si tende a pensare che una persona con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento abbia anche problemi a livello intellettivo e non esiste cosa più errata. Sono difficoltà nell’apprendimento. Solo questo.

Importante: questo articolo è scritto con il linguaggio tecnico e scientifico, vuole offrire una panoramica sull’argomento, senza offendere nessuno.

Grazie per la comprensione e buona lettura.

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